«Il mio augurio è alla generazione futura, perché io sono dovuto andare via […] intravedo la possibilità di lavorare sul posto senza dover sacrificare affetti o altro».
Vince Pastano
Ed è proprio un acclamato ritorno quello in Puglia del 3 ottobre 2021 a Taranto, di Vince Pastano, noto chitarrista di Luca Carboni, polistrumentista, compositore, arrangiatore, nonché produttore artistico di Vasco Rossi. L’artista grottagliese, che annovera numerosi progetti personali (Vince, Pulp Dogs, Malacarna, Past The Mark, Araliya, GOS) e collaborazioni con diversi artisti italiani ed internazionali (Lucio Dalla, Beppe D’Onghia, Guido Elmi, Hiroko Kouda, George Mann, Mauro Malavasi, Marc Urselli, Pino Daniele e molti altri ancora), si è esibito con la sua band, i Noisebreakers, in occasione dei Taranto Port Days 2021. La rassegna, promossa dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, conforme all’iniziativa Italian Port Days, sostenuta da Assoporti nel 2019, dall’1 al 4 ottobre 2021 ha orchestrato eventi artistici-culturali, con lo scopo di avvalorare la cultura del mare, il suo sviluppo sostenibile, nonché il suo rapporto con i cittadini del tarantino.
La serata del 3 ottobre, apertasi con la nuova edizione dei Falanto Awards, che ha premiato, tra i vari personaggi di rilievo, lo stesso Vince, si è conclusa con l’ardente e trascinante concerto dei Noisebreakers. Il gruppo composto dunque da Vince Pastano alla chitarra, Tony Farina (Pulp Dogs, Malacarna, Black Farinas) alla voce, Diego Quarantotto (Pulp Dogs, Art) al basso e Vincenzo Matozza (Pulp Dogs, Cau Porta) alla batteria, è una band rock/blues dai rilevanti riverberi del sound degli anni ’70. Il gruppo ad ottobre ha pubblicato il suo primo omonimo album esclusivamente in formato vinile, mixato da Marc Urselli e costituito da otto tracce inedite, composte da Tony Farina e Vince Pastano. Con l’ausilio del suggestivo panorama del mare di Taranto e della sua Città Vecchia, emblema di cultura e tradizione, anche per i Noisebreakers, come per Vince stesso, è stato un vero e proprio ritorno alle origini. Quello che la band ha proposto, infatti, è stato un rock in inglese, grezzo ed impetuoso, privo di orpelli e sovrastrutture. Un autentico trionfo, dunque, della musica dai suoni più duri, accordata con perizia a ballad dalle forti tensioni emotive, come la loro You’re always there, che sfocia in brani blues dai toni psichedelici, tratti dal repertorio della musica anni ‘70 e dal loro album.
«Le trame del rock sono intrise di blues», recita La Voce, Tony Farina, in un intramezzo tra un brano e un altro. Ed è così che pezzi come Love is blindness degli U2, You don’t love me di Gary Moore e Black Dog dei Led Zeppelin, si rivestono, pertanto, di intime atmosfere blues.
Un connubio perfetto tra batteria e chitarra trascina il pubblico con la cover di Hope you’re feeling better di Santana. Lo stesso avviene per A love another woman dei Fleetwood Mac, dove voce e basso sembrano ondeggiare in un voluttuoso vortice.
Motivo trainante e cuore pulsante del concerto sono i brani inediti. I Noisebreakers, consapevoli della loro perizia tecnica e della loro notevole presenza scenica, hanno donato al loro pubblico momenti di massimo livello artistico nell’esecuzione dei loro pezzi. In A little higher e in The sinner il cantautore Tony, invasato dalla dea Musica, raggiunge un’ampia e strabiliante estensione vocale, arricchita dalle doti di spiccato carisma e forte passionalità, proprie dei più grandi protagonisti del rock mondiale, come David Bowie e Nick Cave.
Nella loro Dont’ you want that, parimenti, le dita di Vince e di Diego corrono, rispettivamente, sulla chitarra e sul basso e fondendosi col ritmo scandito sapientemente dalla batteria del Matozza, ammaliano ed ipnotizzano lo spettatore, travolgendolo.
A chiudere la serata è l’inedito arrangiamento di Purple Haze del leggendario Hendrix, nel quale Vince fa sfoggio della sua maestria con la chitarra. A fari spenti, per i fans, è impensabile svegliarsi dall’inebriante torpore del live ed è allora che un autografo ed una fotografia divengono scrigno di un momento di ebbrezza.
Definire l’esibizione dei Noisebreakers semplicemente un concerto è alquanto riduttivo, così com’è arduo descrivere la band stessa in una sola parola. Vince, Tony, Diego e Vincenzo, in qualità di mastri della Musica, si fanno suoi umili servitori e portavoce, trasmettendo al pubblico la sua immensa potenza.
Il concerto tarantino dei Noisebreakers è un ritorno: quello di Pastano nella sua amata Puglia, quella della band alla tradizione del rock e quella degli spettatori alla travolgente musica dal vivo, agli applausi e alle urla, tanto bramati negli ultimi tempi.
Dopo la tappa di Taranto, i Noisebreakers continuano il loro tour europeo, giungendo per di più in Austria, Germania, Polonia ed altre località. Del resto la buona musica non ha confini.
Dafne Frasca
(Press e Photoset )
(Precisazione importante: il concerto si è tenuto all’aperto, seguendo le normative anti-Covid. L’ingresso è stato regolarizzato mediante Green Pass o esito negativo del tampone, nel pieno rispetto del pubblico e delle regole di sicurezza anti-Covid).















